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Di fronte alle opere di Laura BALLIS si resta colpiti, dubbiosi, curiosi, di certo non disinteressati.
Pure, al primo sguardo, colpisce per l'accuratezza della costruzione dell'insieme, per il vivace cromatismo, per la sicurezza e raffinatezza del tratto.
I preziosismi formali e la ricercata eleganza nel rappresentare i soggetti ci richiamano ad atmosfere estetizzanti e al vivace e variegato colorismo aureo di Klimt.
A questo grande della Secessione Viennese ci rimanda anche la celebrazione della bellezza femminile magnificata dall'eleganza degli sfondi e dalla ricchezza delle acconciature.
Cosa ci vuole comunicare Laura? La sua è solo creazione artistica virtuosistica e compiaciuta o c'è anche implicito un messaggio simbolico?
Noi cogliamo un messaggio sia dal complesso che dalle singole opere presentate: la bellezza femminile deve essere elegante, valorizzata, esaltata, posta sempre al di sopra del contingente e del transeunte, collocata in una sfera intangibile ed incorruttibile.
Nell'opera "dualità" osserviamo il gioco del doppio, come a specchiarsi narcisisticamente, e la presenza della maschera che simbolicamente potrebbe rappresentare la fissità della forma, ovvero la capacità dell'arte di fissare per sempre la bellezza.
L'opera "l'abbraccio dei colori" è un nudo femminile: il volto estatico nel sogno di un futuro di felicità, il corpo sensualmente adagiato e circondato da elementi decorativi vivacemente cromatici ed irreali che lo collocano in un mondo di fascinoso sogno.
Nell'opera "prezioso rifugio" la dolce bellezza della maternità, raffigurata nel momento dell'estasi affettuosa, è inglobata in una forma ovoidale con allusione all'uovo simbolo della vita che nasce.
Nell'opera "perle" la sontuosa acconciatura appare arricchita da un ornamento particolare come le chiavi; ma sono esse puro e ricercato ornamento o simbolo di accesso a quel che di più segreto c'è nella femminilità e nella sua ostentazione?
(Prof. Vito Antonio Laurino)
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