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Interesse e curiosità suscitano le opere presentate dall’artista. Prima di tutto si rimane colpiti dalla scelta di dipingere con oli e smalti sia su tela che su tavola (supporto quest’ultimo poco usato dagli artisti moderni e che presuppone speciale tecnica nella sua preparazione e successiva stesura del colore) per poi passare ad osservare con curiosità, stupore ed emozione i soggetti rappresentati. Le composizioni, tutte caratterizzate da effetti cromatici, realizzati grazie ad una variegata gamma di colori vivaci ed arditamente accostati, assumono valenze simboliche e comunicative sia sul piano della pura e semplice suggestione che su quello della riflessione. Così è, certamente, per l’opera n. 27 -
L’opera 25 “Caleidoscopio” è una precisa dichiarazione di intenti da parte di Giovanni GABASSI. Infatti il caleidoscopio, se rispettiamo l’etimologia e la definizione, significa “vedere bello” ed era, in origine, uno strumento ottico per creare una molteplicità di strutture simmetriche. L’artista ci vuol mostrare qualcosa di bello grazie a dense pennellate di vivaci colori dai tratti intensamente marcati ma di certo non simmetricamente strutturati proprio per ottenere maggior impatto visivo. Non rinuncia, comunque, ad un certo simbolismo (l’uomo è sempre al centro dell’interesse e la varietà dei colori ne sono la corolla che ne sottolinea l’importanza). Per quanto concerne l’olio su tavola n. 28 -
(Prof. Vito Antonio Laurino)
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