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Mariella Martinelli, ovvero Marti, si definisce “artista mancata”.
Da adolescente avrebbe voluto frequentare un liceo artistico, ma non esisteva tale scuola nel suo paese d’origine per cui ha intrapreso gli studi classici.
Ha potuto, durante il corso degli anni, studiare approfonditamente la Storia dell’Arte, ma senza imparare la tecnica dell’applicazione pratica di tale materia di studio.
Le sue potenziali capacità artistiche, la sua innata versatilità e la sua apprezzabile fantasia, unite ad autentici sentimenti legati al mondo che la circonda, hanno fatto sì che potesse esprimere, da un punto di vista molto personale, i suoi stati d’animo, la bellezza della natura, la poesia della vita ...
A contemplare le opere di Mariella MARTINELLI viene immediatamente in mente quanto affermato da V. Sklovski: "Scopo dell'arte è di trasmettere l'impressione dell'oggetto come visione e non come riconoscimento".
Gli scorci panoramici (che pur esisteranno da qualche parte e sono stati certo contemplati dall'artista) risultano trasfigurati, "visti" e quindi proposti alla luce di una propria sensibilità che porta quasi ad una distorsione ottica e cromatica del vero per assurgere a creazione individuale e proiezione sentimentale ed autobiografica. Così è per le due marine.
La prima vista dal mare ci offre uno scorcio panoramico di un tramonto su una spiaggia, probabilmente, adriatica; in primo piano una battigia con ombrelloni e barche, poi case, un tempo di pescatori, dai colori omologati, su un lungomare di una qualsiasi località di mare, il tutto nel rosso acceso del tramonto sui colli scuri, in un cielo scuro.
Sembrerebbe un bozzetto realistico ma ne traiamo l'impressione di una visione trasfigurata dalla memoria e dal sentimento e trasformata dall'ipertrofia delle forme e dai vivaci colori.
Per la seconda il discorso è analogo: un sorgere o tramontare del sole con sobria presenza di elementi realistici in primo piano.
Il tutto nella vivacità di un acceso contrasto cromatico.
Elementi semplici e usuali, se presi singolarmente, ma che nel complesso trasmettono una forte suggestione, una "sehnsucht" che accarezza l'animo.
L'artista ha forse volutamente lasciato anonime le due opere per accentuare il senso di indeterminatezza, di vago, di realtà sublimata nel sogno, che si percepisce.
Le altre due opere, che ci forniscono anche un esempio di tecnica mista certamente apprezzabile dal punto di vista dello sperimentalismo formale, hanno un titolo che ben le presenta "Dolce silenzio" una sinestesia che induce al vagheggiamento di un sereno "borgo" lindo ed ordinato, adagiato su un morbido colle, a strapiombo sul mare, trasfigurato in forme dai vividi e corposi colori.
Ne traiamo, veramente, un senso di serenità e di confortevole sospensione di ogni percezione sonora.
La quarta opera "Struggente Scarlatto" è ancora uno scorcio paesaggistico con vivido contrasto cromatico con, l'ovvia, prevalenza dello scarlatto.
Le bianche casupole sono raffigurate con tratti essenziali ma sapienti, quasi inglobate dalla natura circostante e trionfante per acceso colorismo.
Come espresso dal titolo ci viene proposto un moto dell'animo, un ricordo intensamente sentito.
(Prof. Vito Antonio Laurino)
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Ricordo ...
Ricordo i tramonti struggenti
e le aurore tinte di rosa.
Ricordo quei raggi roventi,
e l’ape sul fiore si posa.
Ricordo il colore del mare,
brillar delle sabbie dorate.
Ricordo di un uomo d’amare,
stagioni di cose passate.
Ricordo un sogno lontano:
un abito bianco e leggero.
Ricordo, ricordo, ma invano:
il quadro è sempre più nero.
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Mare
Nell’immenso mare di nostalgia mi tuffo.
Mi lascio cullare dalle onde dei ricordi.
M’immergo nel profondo, poi riaffioro
lasciandomi trasportare a riva.
E l’acqua lambisce il mio corpo sciupato dal tempo,
mi sfiora, mi accarezza, mi scuote …
Improvvisamente rinvigorisco:
dolci immagini danzano nella mia mente
e risvegliano in me antiche e nuove sensazioni.
Dolce mare carico di nostalgiche melodie, mi fai vivere!
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Musica
D’improvviso mi chiami: ti ascolto.
Nell’aria profusa di mille armonie tu, magica voce,
parli al mio cuore.
Dolce melodia, ritorno al passato, sospesa ti accolgo.
Musica, canzone dell’anima, sei la poesia della vita.
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Piove
Rivoli sui vetri appannati.
Simmetrici giochi di gocce che gemono simili a pianto di bimbi.
Nuvole vibranti che abbracciano nei cumuli neri
come squali in cerca di cibo.
Scrosci violenti che piombano sulle case impaurite.
In un crescendo affannoso cresce la paura.
Piove, piove, piove …. nel mio cuore carico di forti sensazioni.
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Luna d’agosto
Sorgi dal mare : infiniti prismi di luce si effondono
in diamanti frantumati a migliaia sulle scure acque corrugate.
Luminosa, tracci il tuo cammino nel cielo non ancora stellato,
carico di sogni sfuocati.
Sulle onde increspare ti specchi, baciandole silenziosa.
Luna d’un agosto lontano, sei un miraggio
o l’illusione di un’estate mai più dimenticata?
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Sorriso
Vermiglio tramonto carico di luci irreali.
Sorriso sulle tue labbra, ampio come i cieli d’estate.
Si perde nella notte, mentre i tigli oscillano
accarezzati dal vento e i prati risuonano di argentine armonie.
Sorriso, frammento del passato,
una pennellata nella mia mente e nell’anima.
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Cibo
Cibo per il mio corpo è il poco indispensabile
Cibo per il mondo sofferente è quello che vorrei donare.
Cibo per la mia anima è una silenziosa preghiera.
Cibo per il mio cuore è l’affetto di chi mi circonda.
Cibo era il tuo indiscusso amore.
Ora è soltanto una dolce sensazione.
L’avverto ma soffre il mio stomaco e ti rimpiange, o mio cibo!
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Silenzio
Fremito d’ali nel dolce silenzio della sera.
Volo di gabbiani sul mare appiattito.
Calma negli abissi e nell’aria.
Nello specchio d’acqua infinito, frammenti di luce si perdono,
mentre le ombre della notte, timorose,
si allungano e le accompagnano ansie ed emozioni.
Dolce silenzio della sera, tra inviti a sognare ed amare.
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Cielo
Cielo radioso, sereno.
Cielo infinito in cui lo sguardo si perde, si confonde.
Tu, infinita distesa di pensieri,
accogli le mie angosce e le mie speranze.
E anche quando le nubi ti accarezzano e ti chiudono
al mio sguardo, io riesco a vivere e a sognare
in quel tuo piccolo, sfuggevole angolo d’azzurro …
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Passione
Eterna inquietudine, altalena dell’amore,
rugiada nelle albe roventi,
lama di vento gelida, perla preziosa e ricercata,
muraglia invalicabile,
orma nel cammino.
Sei tu, passione, che aliti nel cuore di chi
va incontro all’amore.
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Nubi
Vi seguo nubi nel cielo e vi amo.
Forme vaganti nel mio immaginario, cirri bianchi e leggeri
come cumuli di pensieri sospesi,
nembi strappati dal vento come brandelli del mio cuore,
sciami di desideri che vanno e tornano
in un turbinio di passioni represse
e in un lampeggiare di fuochi non ancora spenti.
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Ti sogno
Nel profondo un gemito, un sussulto.
Infuria il vento nell’oscurità della notte
e porta via con sé le angosce remote.
Lontano, nel buio, le sospinge,
mentre incalza Morfeo e …
taciturno mi abbraccia.
Ti sogno.
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Sera d’estate
Vampe d’estate inoltrata, trabocchi di illusioni e di inganni,
culli sogni e speranze.
Sera d’estate rovente, tranquilla scruti l’orizzonte,
taci stupita mentre il sole si tuffa nell’oceano infuocato
e … scintille fumanti salgono verso la notte che avanza.
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Solitudine
Forza nella mia vita, paura nelle notti insonni,
origine nelle mie ansie, solitudine, quasi ti amo!
Mio rifugio, in te mi cullo e tu non mi lasci lo spazio per morire …
Energia e linfa dei miei pensieri, debolezza nelle mie azioni,
rimedio ai miei mali, dimori in qualche anfratto della mia mente,
ma riesci pur sempre a farmi rivivere e qualche volta anche sorridere.
Solitudine, mia fedele compagna …
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Orma
Sulla strada innevata affonda il tuo piede.
Candide, le cime dei monti ti osservano
e sorridono alle nuvole pellegrine.
Veloce è il passo e ansioso il tuo respiro.
Seguo la tua orma che traccia la via.
La tua ombra si confonde con la mia:
sono io la tua ombra.
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Amaro
Perpetuo frangersi delle onde sulla riva.
Distesa, ascolto la loro voce.
Come mare in burrasca il pensiero cavalca le onde tra gioia e dolore.
L’amaro sapore delle lacrime scivola sul viso
come vascello che passa nella notte.
Un’onda s’innalza e un gorgo profondo inghiotte i ricordi più belli.
Assaporo l’aria intorno e l’acqua del mare che ha sapore d’amaro.
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Mistero
Ascolto il silenzio intriso di sole: profuma di rose di maggio.
In alto l’azzurro del cielo sorride alle rondini in volo.
Al di là della vetrata, una tenue chiazza di stelle guarda il tramonto,
mentre nubi improvvise oscurano la luna giallastra sospesa su, in alto.
Il bagliore di un lampo danza con le ombre della sera,
crea giochi di luce violacei.
Poi l’orizzonte scompare sotto un cielo di’inchiostro.
Nelle tenebre la voce distante di un tuono improvviso.
Incredula, rimango a contemplare
il mare di seta nera, lontano.
Rabbrividisco.
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Tramonto
Paese che ride al tramonto.
Finestre socchiuse al rossore.
Lontano, lontano, è già pronto
il sole nel giorno che muore.
Grandeggia la volta infuocata
sul verde degli alberi in fiore.
Si tinge nell’aria pacata,
di viola, l’azzurro splendore.
Nel buio che lento s’avanza,
il cuore si schiude all’amore.
Nel cupo, una luce, a distanza,
invita al sospiro e all’ardore.
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Pensieri
Erranti pensieri a mattina.
Volare di uccelli chiassosi.
Sorrisi di bimbi in vetrina.
Tristezza nei volti rugosi.
Scrosciare di acque impetuose.
Tormento e sospiri d’amore.
Calore e spose affettuose.
Dolore e affanni nel cuore.
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Specchi d’azzurro
Acqua limpida come acqua marina.
Bianchi diamanti di gocce splendenti
nell’aria pura, terza e cristallina.
Giochi di luce sui tetti fulgenti.
Raggi vermigli di estati frementi.
Dolci ricordi di baci infuocati.
Specchi d’azzurro sui campi opulenti.
Macchie screziate e corse sui prati.
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Concerto
Superficie d’onice, il mare!
Orizzonte confuso di prati, alberi e rocce che si fondono nel cielo radioso.
Visioni di un tempo vissuto, fuse al suono del vento improvviso.
Andante allegro di un concerto che risuona nei meandri dell’animo.
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Notte
Notte di stelle cadenti.
Notte di sogni fulgenti.
Notte e speranze perdute.
Notte di vite vissute.
Notte e albe raggianti.
Notte e fiori olezzanti.
Notte di buio infinito.
Notte d’amore tradito.
Notte e slanci d’ardore.
Notte e immenso dolore.
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Quando
Quando il tramonto si tinge di rosso e di viola,
quando il cielo mostra le stelle e la notte
poi assale le ansie, rincorrendo i sospiri,
quando una mamma canta una ninnananna al suo bambino,
quando il sole, all’alba,
traccia una scia luminosa sul mare appiattito,
quando l’uomo riuscirà ad alleviare
una pur minima sofferenza al suo vicino,
solo allora la mano di Dio ci accarezzerà
e potremo essere felici e dire grazie alla vita.
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Luce
Vetrata alta e celeste accogli le mie gioie e i miei tormenti.
Nell’immenso tabulato di stelle, nell’immenso infinito, tu vivi.
Luce per ciascuno di noi e dai vita alle nostre speranze.
E mentre soffre la mia anima
e grida a te la sua disperazione,
tu illumini la mia ragione e mi fai vivere.
Da te l’aiuto, con te la luce oltre il buio.
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