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Franco Foscardi nasce nel 1956 a San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna, dove vive tutt'ora.
Già dalla prima infanzia sviluppa il suo amore per le arti figurative, con matite e colori sempre a portata di mano.
Non ha conseguito studi artistici, anche se sarebbe stato suo desiderio approfondire questa predisposizione.
Segue un periodo di vita in cui, oltre al lavoro e alla famiglia, ha intrapreso svariati hobby e attività fino a quando, all'inizio degli anni novanta, riprenderà da dove aveva interrotto, quasi trent'anni prima, riscoprendo in sè il desiderio forte di dedicarsi al disegno e alla pittura; questa attività ancora oggi è per lui principalmente un passatempo.
Prima con colori a tempera e carboncino poi, dal 1996, utilizza principalmente la tecnica a olio su tela, che oramai predilige, rappresentando in prevalenza paesaggi.
web-
Curriculum
1998 -
2010 -
2010 -
2010 -
2010 -
2010 -
2010 -
2010 -
2011 -
2011 -
2011 -
2011 -
2011 -
2012 -
2012 -
2012 -
2012 -
2013 -
Critiche
20 ottobre 2011
Ho visionato le tue opere sul sito.
Mi piacciono, hai una gamma cromatica molto vivace ed allegra.
Denotano un animo tendente alle cose belle, serene, in cui la natura dona gioia di vita e l'uomo si inchina alla sovranità della natura stessa. Complimenti!
(Gianfranco Bertolotti -
10 febbraio 2011
IL SENTIMENTO DEL COLORE
Il pennello dell’artista agita veloce la materia cromatica sulla tavolozza, cade preciso di punta o di piatto sulla tela, per porre un segno tangibile, una nota di colore che deve poter far assaporare nella vita il senso del bello.
E’ un moto dell’animo quello che l’artista Franco Foscardi intende produrre con la sua pittura.
Egli, nell’impeto del gesto formale, riporta e stempera con calibrata attenzione sul supporto, all’uopo predisposto, ciò che freme ed urge anzitutto nei meandri della mente.
Il suo è colore che promana generoso, caldo ed ammiccante.
L’opera che ne deriva ha genesi alchemica, trova origine da ricette antiche di grandi maestri del passato e si avvale di un sentimento del colore nato nell’infanzia o probabilmente da ritenersi insito nello stesso DNA dell’artista.
La sua passione per la ricerca cromatica è del tutto evidente nelle sue opere paesistiche.
Foscardi non tenta operazioni intellettuali, bensì proietta sull’opera semplici emozioni, la "raisons du coeur".
Nel suo incedere pittorico interviene con rigore di segno, cercando valori prospettici e cromatici, perseguendo quelle particolari necessarie sfumature che sole possono conferire ai suoi paesaggi serenità, ovvero godimento per la vista, e lo fa con un’enfasi creativa che ci affascina, grazie a quel tripudio di colori, di atmosfere, spesso calde e raggianti che le sue opere esprimono.
In Foscardi la pittura è un dono, una rivelazione, non è la realtà tangibile, non il visibile fotografico ma una ricercata abile finzione, una verosimile esternazione visiva, tanto credibile perché proiezione della mente che attraverso un’appropriata resa pittorica parla al nostro animo e lo arricchisce di sensazioni.
L’opera non è tela e colore, ma sentimento ed emozione da tradursi in piacere estetico, suggerito e creato con ricercata attenzione dall’artista.
Osservando questi dipinti, questi paesaggi, realizzati con tanto gusto e passione, non possiamo esimerci dall’esserne attratti poiché ci concedono emozioni, ed impattano positivamente sul nostro stato d’animo, ci donano serenità.
Non vi è nulla di male nel ricercare il bello ed il piacere che questo sempre elargisce.
Questa è la missione di artisti come Franco Foscardi che vedono nella pittura naturalistica o di paesaggio, la possibilità di dialogare con i migliori sentimenti dell’uomo.
Borghi, campagne fiorite a primavera, marine ribollenti di flutti che inneggiano alla vita ed alle sue mareggiate, o che producono ricordi traghettati dall’infanzia, o di mete lontane anelanti alla poesia.
Cartoline della memoria, luoghi riposti nella psiche da riscoprire in un gesto creativo.
Essere semplici, ma con passione e talento, inseguire il piacere visivo non può essere peccato anzi, può esprimere un valore da recuperare, quello della storica relazione dell’arte con la pittura.
Ora, sotto l’aspetto tecnico, come non notare cromie intense che si fanno spazio nei primi piani per suggerire percorsi visivi basati su precise direttive prospettiche, geometriche, oltre alle rese d’atmosfera accurate.
Le note di colore sono calde, radiose, ma sanno anche essere ombrose, cupe ed incombenti come il carattere delle persone, come i moti della vita, come i turbamenti dell’animo.
Tutto è reso con colori ricchi, corposi, decisi, emotivi, con ausilio di una precisione certosina e con maestria tale da ricordare la maniera dei grandi paesisti del passato.
E’ in fondo approccio tradizionale quello di cui fa uso Foscardi e ne deve essere fiero, in quanto ad avviso di chi scrive il suo interpretare l’immagine denota con certezza un personale e ben pronunciato stilema.
Questo è il modus operandi di Foscardi, un’artista genuino, semplice che ama la natura e ce ne fa dono alla sua maniera, olio su tela.
Non vi è oggi in Franco la volontà di cimentarsi con l’arte contemporanea, che sente lontana, pregna di frastuoni ed eccessi, poco decifrabile e sincera.
Egli trova connaturato al suo animo fiero, dolce e sensibile propugnare l’amore per la natura e per il paesaggio.
Egli attraverso una tavolozza cromatica imbandita a festa ci fa dono di note dolci e passionali, colte nel verde della campagna, nel blu del mare, nel grigio e bianco di sierre e vallate lontane.
E tutto questo ci affascina.
(Franco Bulfarini -
23 dicembre 2010
RICORDARE NEL SEGNO E NEL TEMPO
L’artista risulta per definizione un viaggiatore curioso nei mondi della realtà percepita con la forza dei sensi del pensiero oppure con la seduzione dei percorsi culturali che costituiscono la piattaforma per uno slancio di tragitti in pianeti dove la natura e la maniera di vivere risultano incontaminati, naturali e belli per la vista ma non solo: enormemente splendidi per quanto riguarda lo spirito dell’anima di Franco Foscardi.
Un contorno tra mistero e realtà, un'idea e un sogno, Franco si muove con disinvoltura nel tempo e nella prospettiva lunga di uno spazio dilatato, per ritrovare motivi di corrispondenza con gli ambienti che gli sono consueti come attimi quotidiani, ritmati dal pensiero di ogni giorno.
Franco si imbatte in uno stile paesaggistico, dove la ricerca ha degli obiettivi ben precisi, tappe da raggiungere che inconsciamente il paesaggio creante coltiva dentro di sé, esplicando poi in maniera chiara nel momento in cui diventa concretezza visiva.
Così l’occhio del pittore indugia su un argomento che cattura la sua attenzione: i particolari in un sistema di immagini, i movimenti di un orizzonte dove l’inizio del mondo inizia alla fine di una linea immaginaria.
Una maniera di rappresentazione delle nuvole unica, affascinante che nasconde la nitidezza di una decisione mirata di un colore: l’insieme delle sfumature creano una visione naturale e di profondità.
Franco fonda la sua pittura sul valore strutturale dell’impasto cromatico che è dislocato sulla tela, si presenta per essere plasmato come se fosse materia viva da cui estrapolare accenni figurali quali fiori, distese arboree, filamenti dettagliati di erba che rifinisce il paesaggio in maniera dettagliata.
Il colore quindi è una sostanza propulsiva di moti che si perfezionano all’occhio dell’artista con quel carico di credenza del sogno proprio come in una poesia.
Franco riesce a creare delle ombre realistiche che donano una profondità al suo creato tale da immaginare non un dipinto ma una finestra aperta fatta per gettarsi e trovarsi abbracciati e coccolati da un nuovo mondo pronti per ripartire.
Ecco la scintilla generatrice che nasce proprio nella sostanza psicologica e mentale del soggetto creante, che ha sedimentato dentro di sé, ha “respirato” tutta una serie di situazioni che si sono impresse sulla sua memoria lasciando una traccia profonda sulla quale va ad incidere il guizzo perentorio della creatività.
Degli stili di rappresentazione con molta luce, girasoli e papaveri che possiedono il seme della vita, della speranza e sono pronti a intravedere valori futuri.
Il risultato è sempre un’idea di movimento continuo fatto per scoprire lo spazio che ci circonda, dove si stratificano stesure capaci di lasciare, talvolta, incompiuto ogni tipo di gestualità.
Franco Foscardi vuole, sente il bisogno di spiare nuovi paesaggi, nuove sfumature … forse perché alzando l’indice alle labbra allude al silenzio e abbassando gli occhi indica i colori che sgorgano dalla tavolozza.
(Elisa Pinzan -
22 marzo 1998
il tratto forte rende visibili le capacità di evoluzione pittorica
(INTERNATIONAL PAINTERS' AND ARTISTS' CULTURAL MEETNG)
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